martedì 21 maggio 2013

I lavori condominiali si pagano in anticipo: la norma che tutela i costruttori


L’assemblea dovrà costituire un fondo speciale di importo pari al prezzo da versare all’impresa costruttrice.

In tempi di crisi e di aumento del divario della ricchezza tra i cittadini, ci mancava anche la norma a favore dei costruttori: norma che è stata prevista dalla riforma del condominio e che entrerà in vigore nel mese di giugno.

Da oggi in poi, ogni qual volta che l’assemblea dei condomini decida di approvare opere di manutenzione straordinaria e/o innovazioni sul palazzo, dovrà necessariamente costituire un “fondo speciale” di importo pari all’ammontare dei lavori. In altre parole, bisognerà che tutti i proprietari di casa versino in anticipo, al condominio, ed in base alla ripartizione della spesa, quanto ci sarà da pagare per i lavori stessi.

La norma era stata voluta proprio dai costruttori per tutelarsi dai mancati pagamenti. Difatti, tale fondo nasce per garantire le aziende in caso di mancato pagamento dei condomini ed evitar loro di dover procedere per vie legali (con tutti gli oneri che ciò comporta). Ma essa diventa per i condomini una forma di pagamento anticipato.

Insomma, si tratta un regalo per le aziende di costruzioni – che, in tal modo, saranno esonerate da qualsiasi rischio di mancato pagamento – ma che potrebbe diventare anche un disincentivo per le dissestate assemblee ad approvare lavori straordinari, se non strettamente urgenti e inderogabili.

Cosa succederà, tuttavia, se il singolo condomino non potrà versare, in un’unica soluzione ed in forma anticipata, tutti i soldi per i lavori? Cosa avverrà se la banca non glieli vorrà prestare?
In caso di lavori improcrastinabili (per esempio, la messa in sicurezza per l’edificio), dovendo gli stessi essere comunque deliberati, si avrà una situazione inverosimile: o i lavori, per quanto urgenti, non potranno essere realizzati, oppure gli altri condomini saranno costretti ad anticipare la quota per conto dei meno abbienti.

Insomma, il peso della mancanza di liquidità delle aziende finisce ancora una volta per ricadere sulle spalle dei privati cittadini.

LaLeggePerTutti

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